Probabilmente non devo spiegare compiutamente cosa si intende per influencer. In sintesi possiamo identificarli con quelle persone che riescono ad orientare le scelte di pensiero e acquisto degli utenti o consumatori ovvero chi in rete, per carisma e autorevolezza, ha un pubblico propenso a seguirne gusti e suggerimenti. L’influencer è un blogger, uno youtuber, una persona abile con i social, che riesce a racimolare un cospicuo numero di followers e a rendersi particolarmente credibile e affidabile.
Se mostra una marca, se parla bene di un film, se consiglia la lettura di un libro, muove un buon numero di reazioni positive, di seguaci che eseguono l’azione e quindi scelgono il prodotto applaudito dall’influencer.
Sono testimonial? No. O almeno non è detto lo siano.
Il numero degli influencer cresce. Cresce parecchio. E non alludo alle celebrity o agli influencer di livello macro, con centinaia di migliaia o milioni di fan pronti ad emulare, mi riferisco a quelli di nicchia (esperti di un settore specifico) o alle persone comuni che si muovono strategicamente bene in un bacino ristretto.
Normalissimo che le Aziende siano molto interessate agli influencer: è una forma di promozione spesso meno costosa e più redditizia di quelle classiche. Non solo, l’influencer ha il polso della realtà, interagisce con il mercato reale e potenziale, tocca corde emotive in modo più vibrante di uno spot. E tutto ciò per le Aziende è una grande utilità.
Servono numeri da capogiro? In verità quello che le Aziende iniziano ad avere chiaro è che, più del reach, può l’engagement (specie ovviamente quello attivo).
E poi? Poi serve l’influencer giusto. Giusto per il brand, giusto per i valori che si vogliono diffondere, giusto per gli obiettivi che l’Azienda ha in mente.
Interessa qualcuno che incarni e divulghi? Piace il creativo che sa innovare, stupire e lanciare un trend?
L’argomento è bello e coinvolgente. Tanto da aver attratto i miei studi, le mie osservazioni, i miei approfondimenti.
Ma come mi infilo, io ghostwriter, in questo rapporto tra influencer e Aziende? Lavoro tanto per gli uni che per le altre. La comunicazione di entrambi è fondamentale affinché si incontrino! Per me una sfida e un impegno appassionanti ma anche un’enorme full immersion nel costume, nell’economia e nelle relazioni.
Temi, linguaggio, approcci: tutti tasselli indispensabili al puzzle dell’influencer marketing, per l’influencer e per le Aziende.
Come le Aziende cercano l’influencer giusto, così gli influencer cercano le Aziende giuste. Perché? Perché una collaborazione efficace è l’unica che arriva davvero allo scopo!