Quando un amico si chiama Rocco Papaleo

Amico da decenni.

Autore, regista, attore, cantante, Rocco Papaleo presenta anche il suo secondo libro, “Perdere tempo mi viene facile”.

Il tratto autobiografico, la profonda leggerezza della poesia, il senso felice della semplicità che si dipana lungo pagine che scorrono garbatamente tra emozioni e riflessioni.

Rocco Papaleo e il romanticismo appena accennato, discreto e schivo come la sua identità lucana, si mescolano alle note ironiche, che sdrammatizzano e ridanno misura alla realtà. Nelle corde di Rocco Papaleo c’è la risata malinconica, quella sentimentale e insieme irriverente.

Due giorni al Teatro Coccia di Novara con “Esercizi di libertà” accompagnato dai musicisti Arturo Valiante e Davide Savarese e naturalmente colgo al volo l’occasione per condividere un po’ di tempo.

L’ho seguito ovunque, nel corso degli anni. Al cinema, a teatro, in tv. In ogni avventura e in un rapporto di stima e affetto che resiste al tempo.

Ogni volta è un piacere che si rinnova. Ogni incontro è pieno di ricordi che non si possono cancellare.

Per me è l’artista che ammiro, la persona cui voglio bene.

Penso spesso al pubblico che lo ama, che applaude i suoi spettacoli, che guarda i suoi film, che era al firmacopie del libro e in coda per un selfie con lui.

E penso al Rocco Papaleo che da sempre attende i fan in platea, firma autografi a tutti, si lascia fermare volentieri per una stretta di mano. Credo consegni sempre se stesso, con autenticità, senza mediazioni.

Questo è un aspetto bellissimo!

Bellissimo come le smorfie alle quali possiamo lasciarci andare, giocando.

Fiera di te, (Antonio) Rocco Papaleo!  

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