La MISURA della comunicazione

Quando pianifichiamo su quanti social comunicare, su quante volte scrivere, su quale lunghezza dare ai nostri post, su quante fotografie infilare in una gallery, su quanti video sparare sul web, ricordiamoci di pianificare anche il buon senso della misura e il continuo monitoraggio della bontà delle nostre previsioni: magari abbiamo peccato in difetto oppure in eccesso.

Quando parliamo in termini molto generali di comunicazione pensiamo a tantissimi aspetti e ambiti, vero?

Per me ghostwriter e copywriter, un romanzo, i testi di un sito, i post di un blog o il copy per i social sono terreni diversi che richiedono approcci diversi.

Se il grande fine è sempre l’EFFICACIA, è pero evidente che i contenuti, le tecniche, il linguaggio, il ritmo, hanno infinite sfumature. Offline e online connotare un brand, imprimere lo stile di un personaggio, emozionare con le parole, dare forza a un messaggio, raccontare una storia, sono percorsi che richiedono scelte, abilità, conoscenze, attenzione.

A me capita spesso di definire il mio come un mestiere, anche se è una professione. Mi piace perché rende perfettamente l’idea artigianale della passione creativa espressa con perizia e pazienza per produrre ogni volta qualcosa di UNICO.

Ecco che insieme ad efficacia si fa largo il concetto di ORIGINALITA’.

Sempre in termini generali, tutti noi che ci occupiamo di comunicazione abbiamo dimestichezza con il TARGET, con gli OBIETTIVI e con quello che si dice storytelling persuasivo. Così è fondamentale la STRATEGIA sulla base della quale far incontrare appunto contenuti, pubblico, modalità, finalità.

Il discorso è lunghissimo e qui serve soltanto l’accenno per inserire il concetto di misura. In effetti si ragiona spesso di quali canali utilizzare, fisici o virtuali, come la carta stampata, la radio, la tv, il web. Quale è adeguato alla nostra comunicazione, quale intercetta il nostro target?

Ciò di cui si parla meno è la MISURA.

Scelgo di aprire un blog oppure di gestire la comunicazione sui social media, ad esempio. Al di là delle valutazioni opportune (quale social media?) devo stabilire anche quanto pubblicare, con quale periodicità, con quali forme (video, foto, testi) e…in quale <quantità>.

Avete presente il MICRO COPY? Si intendono solitamente i testi brevi che guidano l’utente nella navigazione di un sito o di una App (UX Writing) o i testi flash informativi, di intrattenimento, di interazione che spesso si rivelano di grandissima utilità proprio perché fluidi, smart, percepibili al volo, empatici!

In quali casi utilizzare il micro copy e quando invece stare sul copy tradizionale?

Come valutare quanto il numero di parole e la lunghezza di un testo sono davvero approfondimento interessante per l’utente?

VALE SEMPRE LA REGOLA DEL “LESS IS MORE” o talvolta è invece molto più coinvolgente una narrazione slow, meno sintetica e più articolata?

C’è una riflessione importante che guida moltissimo: cercare di calarsi nella parte del potenziale lettore. Ma è sempre facile? No, non lo è. Come non è facile DOSARE LA COMUNICAZIONE intesa come presenza. È sempre una buona regola, ad esempio, bombardare di messaggi pubblicitari il proprio pubblico?

Mi viene in mente Checco Zalone che tutti conosciamo benissimo anche se lui fa parlare di sé e parla di sé praticamente soltanto nei dintorni dell’uscita di un film.

Non corre insomma il rischio della sovraesposizione!

Bisogna però dire che non può fare da maestro a tutti. Per molti, al contrario, è del tutto sconsigliabile interrompere la connessione con il pubblico.

Con l’esperienza ho capito che non c’è un criterio di misura valido e unico per tutti. Un buon comunicatore è un ascoltatore, un lettore, un osservatore. Uno che fiuta le aspettative, che sa cogliere gli umori, che talvolta osa e altre volte rallenta. Uno che impara e affina i toni giorno dopo giorno, situazione per situazione.

E allora il BUON SENSO DELLA MISURA.

Pensateci, pensiamoci.

Quella della connessione è una chiave eccellente di orientamento, vero? Il buon comunicatore è quello che capta la MISURA della comunicazione che mantiene viva e brillante la connessione!

Sintesi: Questo post è un pessimo esempio…Mio nonno avrebbe riassunto il mio “pippone” (per il quale chiedo umilmente scusa) in un lapidario e chiarissimo: TROPPO È DIFETTO E POCO PURE!

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