Per un ghostwriter già è difficile scrivere un curriculum che non racconti l’esperienza accumulata con dovizia di particolari che potrebbero offrire indizi, figuriamoci un portfolio che deve elencare per filo e per segno incarichi, lavori e risultati.
Posso fare una “lista” dei generi affrontati, dire con quante tipologie di servizio di ghostwriting mi sono cimentata, magari accennare in maniera generica alle macro-tematiche…ma non puoi chiedermi di svelare:
il nome degli autori e i titoli dei libri
per quali blog di personaggi pubblici scrivo post
per conto di quali artisti o professionisti curo i copy social
Il portfolio di un ghostwriter è segreto. Punto. Perché trovi difficile capirlo? Se scrivessi per te, saresti felice che lo sapesse mezzo mondo?
Riservatezza e rispetto sono il patto di acciaio tra committente e scrittore fantasma. La regola numero uno del ghostwriting. Il principio inviolabile del buon ghostwriter.
Dal mio curriculum puoi comprendere una professionalità datata e consolidata ma non puoi trovare tradimenti e inopportune rivelazioni. Figuriamoci se posso mandarti quel gioiello che è il mio portfolio!
Macché.
Eppure non è raro che risulti impossibile farlo intendere.
Fior di annunci contengono a caratteri cubitali una precisazione “no portfolio, no party”. E come puoi bucare l’equivoco se offline e online dall’altro capo della relazione o connessione c’è una testa che esclude a priori chi non ha i <requisiti formali>?
Semplicemente non puoi.
È uno scherzo? No, è tutta realtà piuttosto triste.
Già. Capisco che lo zelo dell’esaminatore voglia “dimostrazioni” ma non capisco perché finisca con a) disprezzare la professionalità del ghostwriter che non spiffera dati che ha il dovere di non spifferare b) perdersi senza troppi pensieri proprio la persona che potrebbe offrire il servizio di scrittura adeguato ed efficace.
Succede tante volte. Tantissime, troppe.
Anche che leggano bene la parola GHOSTWRITER e di rimando subito sparino le domande:
e quali libri hai scritto?
sei la tastiera di qualche tizio famoso?
Non so se ridere o piangere. Anzi, scelgo di ridere però rifletto su questa mania di non andare oltre il proprio naso e insomma, un po’ di sconforto cerca di assalirmi.
Comunque, eccomi, sono il tuo ghostwriter e prometto che sarò fedele al mio impegno.
Siano lodati i party senza portfolio!